Lo sciopero generale sconvolge la Grecia. E ora?

Il primo giorno dello sciopero generale di 48 ore è stato sensazionale. Oltre ai lavoratori del settore  pubblico che hanno partecipato massicciamente allo sciopero, centinaia di migliaia di lavoratori del settore privato hanno scioperato per la prima volta. Decine e decine di migliaia di commercianti  hanno abbassato le serrande dei loro negozi in solidarietà.

Circa mezzo milione di persone hanno riempito le strade di Atene in uno dei più grandi scioperi della storia della Grecia moderna. Decine di migliaia di persone hanno partecipato ai cortei in tutto il resto della Grecia, in un ondata di mobilitazioni di massa senza precedenti. 50mila a Salonicco. 20mila a Patrasso e Eraklion e numeri elevatissimi in tutte le altre città, mai visti prima.

Questo sciopero generale magnifico segna un accelerazione del movimento della società greca verso una situazione rivoluzionaria. La classe operaia ha paralizzato l’economia e ha compreso così l’immenso potere di cui dispone; i lavoratori sembrano determinati a compiere ogni sacrificio necessario e a portare avanti la lotta fino alla fine. Inoltre è estremamente significativo il fatto che le classi medie appoggino la classe operaia, ritenendo che solo i lavoratori hanno la forza necessaria per vincere questa battaglia chiave.

Sul fronte avverso assistiamo ad una classe dominante in uno stato di impasse e di confusione politica assoluta, qualunque sia il voto in parlamento rispetto alle nuove misure di austerità. La situazione è piuttosto chiara dopo il fallimento dei recenti colloqui tra Papandreu, primo ministro e leader del Pasok, e Samaras, leader del partito conservatore di destra Nuova democrazia: è ben visibile il panico fra le fila di questi leaders politici creato dal movimento di massa dei lavoratori. Invece di mostrare un immagine di “cooperazione “ di fronte alla crisi, ciò che sembra prevalere è un grande imbarazzo e la volontà di incolparsi a vicenda per il caos attuale.

Il solo fattore che manca per trasformare questa ondata massiccia di proteste in una rivoluzione vittoriosa è una direzione rivoluzionaria che sappia il fatto suo. Purtroppo i dirigenti dei sindacati e partiti della sinistra arrancano dietro al movimento, confusi e con idee molto al di sotto delle esigenze del momento. Non vogliono appoggiare ed organizzare l’escalation della lotta attraverso uno sciopero politico generalizzato e di lunga durata, anche dopo questo clamoroso sciopero generale di 48 ore che ha cambiato radicalmente la situazione, che ha portato alla superficie un ambiente di grande determinazione a lottare, mentre i lavoratori di diversi settori hanno già organizzato scioperi politici.

I compagni nel Synaspismos e nella gioventù del Synaspismos radunati attorno il giornale “Epanastasi” (rivoluzione) e “Marxistiki Foni” (Voce marxista) credono che il prossimo passo necessario e naturale dopo questo sciopero generale di 48 ore sia di procedere verso uno sciopero generale politico prolungato, organizzato dai sindacati, con l’elezione di comitati di sciopero in ogni posto di lavoro e la creazione di picchetti, casse di resistenza, squadre di autodifesa. Infine, l’elezione di un comitato di sciopero centralizzato a livello nazionale con rappresentanti dalle federazioni dei singoli sindacati, dai comitati di sciopero e da quei posti di lavoro che non sono sindacalizzati.

L’obiettivo dovrebbe essere le dimissioni immediate di questo governo, e della troika che lo sostiene, e la creazione di un governo che si impegni a portare avanti le rivendicazioni del movimento operaio: cancellare il debito, costruire un’economia socialista e pianificata democraticamente che ponga fine a questo sistema capitalista marcio come un passo verso la vittoria del socialismo in Europa e a livello mondiale.

Sulla base di questo piano di azione che porti a un intensificazione delle lotte del movimento operaio e, con questo obiettivo politico in mente, il Kke (il Partito comunista), Syriza (il fronte elettorale del Synaspismos) e le forze di massa del Paske (la componente sindacale del Pasok) che stanno partecipando alla lotta e che sono contro alla direzione del Pasok, devono costituire un fronte unico qui ed ora.

  • Tutti alla lotta fino alla vittoria!
  • Per uno sciopero generale politico prolungato!
  • Per un governo della sinistra con un programma socialista!