Sciopero dei ferrovieri in Gran Bretagna: È guerra di classe!

Da martedì 21 giugno è iniziato lo sciopero dei ferrovieri britannici. Le stazioni sono chiuse e i treni e la metropolitana sono fermi in tutto il paese. La Bbc ha ammesso che hanno circolato solo il 20% dei treni nei giorni del 21 e del 23 giugno, e si prevedono cifre simili per il terzo giorno di sciopero, il 25 giugno.

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È la più importante astensione dal lavoro nel settore ferroviario degli ultimi decenni.

Al referendum sullo sciopero indetto dal sindacato RMT ha partecipato l’89% dei lavoratori coinvolti, di cui il 71% ha votato a favore: oltre 40mila lavoratori stanno incrociando le braccia.

Le calunnie dei media

La propaganda di calunnie dei mass media non si è fatta attendere. È stata lanciata un’offensiva feroce contro l’RMT: giornali e tv hanno etichettato il sindacato come “estremista”, il suo segretario generale Mick Lynch come “marxista” e i suoi iscritti “strapagati” nonché “ricattati” dai loro leader per “paralizzare” il Paese.

Per una volta, tuttavia, la stampa scandalistica ha detto la verità, con la copertina del quotidiano dell’Sun che dichiara: “È guerra di classe!”. La classe dominante ha paura che questo sciopero sia solo l’inizio di una mobilitazione generale della classe lavoratrice.

La lotta dei ferrovieri è infatti la lotta di tutti. Secondo i sondaggi, il 58% dei britannici appoggia gli scioperanti. Ferrovieri, manutentori, addetti alle pulizie (non i macchinisti, che sono affiliati a un altro sindacto, Aslef) lottano per difendere i posti di lavoro, contro i tagli al servizio (il governo ne ha previsti per 2,3 miliardi di euro) e migliorare le condizioni di lavoro.

Con l’inflazione oltre il 9% i padroni offrono solo il 3% di aumento. In tutte le interviste il segretario del Rmt si è difeso egregiamente, puntando il dito sui reali colpevoli del carovita: “Siamo in un paese dove non ci sono stati mai così tanti miliardari… Ci sono un sacco di soldi che girano nell’economia. Sono solo nelle mani della gente sbagliata”.

I picchetti

L’ambiente ai picchetti è molto combattivo. Lavoratori di altre categorie hanno portato la loro solidarietà, così come i compagni di Socialist Appeal (la sezione britannica della Tmi), che sono intervenuti ai picchetti in tutto il paese.

Darren, uno dei lavoratori in sciopero, ha dichiarato a Socialist Appeal: “Non c’è spazio per l’apatia quando il tuo lavoro, le tue condizioni e la tua pensione sono a rischio. Ma non ci sarà spazio per la compassione quando non avremo più un lavoro per cui lottare”.

I nostri compagni hanno visitato anche il picchetto di Newcastle. L’appoggio della popolazione è stato estremamente positivo e un passante ha dichiarato: “Era ora che ci opponessimo a questi padroni che pensano di averla vinta trattando il personale in questo modo!”.

“L’appoggio della gente è stato fantastico. Capiscono che il nostro stipendio non è 40mila sterline all’anno (oltre 46mila euro), come dice la tv. Sennò che ci facciamo qui?” Ci ha detto un ferroviere a Newcastle.

Gli iscritti al RMT hanno compreso chiaramente il loro ruolo di apripista. Questo sciopero ha il potenziale per essere un punto di svolta nella lotta di classe in Gran Bretagna. Tutti gli occhi sono puntati su questi lavoratori.

Anche quelli di Keir Starmer. leader del partito laburista che però, invece di solidarizzare… ha minacciato di azioni disciplinari quei parlamentari laburisti che avessero partecipato ai picchetti!

Una vera e propria azione di crumiraggio!

Nonostante gli sforzi della leadership laburista per distanziare il partito dagli scioperi, i Tories e la stampa di destra hanno continuamente tentato di collegare le due cose – anche se la RMT non è affiliata al Labour! Allo stesso tempo, il rifiuto di Starmer di sostenere lo sciopero ha disgustato i lavoratori e gli attivisti di tutto il movimento sindacale.

Ciononostante, alcuni parlamentari laburisti hanno disobbedito agli ordini del loro leader e si sono recati ai picchetti per offrire la loro solidarietà.

Una vittoria in questa lotta sarà un enorme stimolo per l’intero movimento operaio, che nell’ultimo anno ha guadagnato costantemente slancio, con scioperi e vertenze che si sono diffusi in tutti i settori e in tutte le regioni.

Questo fatto è stato riconosciuto dai conservatori, con il vice premier Dominic Raab che ha dichiarato in un’intervista che “noi [leggi: la classe dominante] non possiamo permettere che i sindacati vincano questa disputa”.

È possibile che nel prossimo periodo scendano in sciopero anche insegnanti e postini. I dirigenti sindacali devono fornire una strategia di lotta: organizzare una mobilitazione coordinata di tutti i lavoratori in solidarietà ai ferrovieri, non solo affinché la loro lotta vinca, ma anche per far cadere questo governo di miliardari e padroni.

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