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In questi ultimi giorni lo spettro di una divisione dell'Ucraina, dopo la caduta di Yanukovich, si staglia minaccioso sui paesi dell'ex Unione sovietica e su tutto il continente. Ma perchè si è arrivati a questo punto? E quale alternativa propongono i marxisti? Alan Woods in questo articolo delinea la nostra analisi e le nostre prospettive.

Pubblichiamo un articolo apparso sul sito In defence of Marxism qualche giorno fa. La situazione in Ucraina rimane incerta. Uno scontro finale non è ancora scartato anche perché l’opposizione, forte dell’appoggio dell’occidente, è molto sicura di sé e non sembra disponibile ad accettare alcun negoziato. Le televisioni e l’opinione pubblica "che conta" a Kiev è passata dalla parte di Yushchenko.

Nelle ultime due settimane è in atto una violenta campagna caratterizzata da disordini e violenza da parte di un piccolo numero di sostenitori dell’opposizione in Venezuela. Hanno bloccato strade e viali (soprattutto nelle zone abitate dai ceti medio-alti dei centri urbani), nel tentativo di defenestrare con la forza il presidente Maduro. Qual è il significato di queste azioni e come controbatterle?

A quasi 5 anni dalla sua fondazione, il Front de Gauche attraversa un periodo di forti turbolenze. In un certo numero di città – e non fra le più piccole -, il Pcf e il Parti de gauche (Pg) non presenteranno liste comuni al primo turno delle elezioni municipali che si terranno a marzo 2014.

A quasi 5 anni dalla sua fondazione, il Front de Gauche attraversa un periodo di forti turbolenze. In un certo numero di città – e non fra le più piccole -, il Pcf e il Parti de gauche (Pg) non presenteranno liste comuni al primo turno delle elezioni municipali che si terranno a marzo 2014.

La fase che oggi sta attraversando l’Egitto riflette inesorabilmente alcuni limiti del processo rivoluzionario che ha spinto le masse nelle piazze a partire dal 25 gennaio 2011, di cui pochi giorni fa si è celebrato il terzo anniversario.

La Bosnia esplode. A migliaia i lavoratori e i giovani sono scesi in piazza prima a Tuzla e poi in tutte le principali città del paese. A Tuzla ieri il governo cantonale si è dimesso e il potere reale è nelle strade.

L’inizio di un nuovo anno ci riporta con la memoria ad un altro: quello del 1914, giusto un secolo fa, quando milioni di persone, ignare quasi vivessero in un sogno, stavano andando alla deriva verso l’abisso.

Domenica 12 gennaio, il settimanale di più larga diffusione in Grecia, “Proto Thema” (PT),  ha pubblicato un articolo di due pagine sui marxisti della Tendenza Comunista di SYRIZA e del loro programma. Pubblichiamo la replica dei compagni greci a questo attacco.

Barricate, incendi, bottiglie Molotov e scontri con i Berkut (la Celere ucraina): gli ultimi giorni a Kiev sono il ritratto di un paese fortemente diviso, in un'atmosfera quasi da guerra civile ormai non più confinata alla questione del partneriato con l'UE, ma che riguarda il futuro dell'Ucraina.

Per la prima volta nella storia, la maggioranza dei membri del Congresso è composta da veri e propri milionari. Se qualcuno ancora si illude che i Democratici siano un partito che in qualche modo difende l’interesse dei lavoratori, è il caso che ci ripensi. I membri Democratici della delegazione del Congresso sono ancora più ricchi, in media, di quelli Repubblicani.

L’anno nuovo inizia con l’ammonimento del presidente della Bce, Mario Draghi, che ci avverte che “è prematuro dire che la crisi è sconfitta” aggiungendo che “per il 2014 e per il 2015 la ripresa dell’Eurozona sarà debole”. (Corriere della sera, 10 gennaio)

Ci sono voluti 320 giorni a Rifondazione comunista per tornare alla casella di partenza. Confermato il segretario, confermata la linea, confermata la paralisi. L’unica cosa che aumenta sono i problemi.