La sconfitta di Rivoluzione civile e di Rifondazione comunista, che ne è stata parte fondante, ha dimensioni senza appello. Non basta quindi un sussulto d’orgoglio o uno sforzo volontaristico per mettersela alle spalle e tracciare una prospettiva credibile. È necessario invece andare alla sua radice originaria e rileggere, alla luce dei dati reali, una realtà che, con ogni evidenza, il gruppo dirigente del nostro partito da tempo non era più in grado di vedere.