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La diffusione del coronavirus in tutta la Cina sta iniziando ad avere serie ripercussioni politiche per il regime. La rabbia delle masse ha raggiunto un punto critico quando il medico che aveva inizialmente lanciato l’allarme rispetto all’epidemia (e che era stato messo a tacere dal CCP) è morto a causa del virus. La situazione è simile a quella di una pentola a pressione e Xi Jinping sta faticando a tenere ben chiuso il coperchio.

Il punto focale della copertura mediatica delle elezioni politiche del 12 dicembre è stato naturalmente sui seggi guadagnati dal partito conservatore, in particolare nelle Midlands e nel nord dell’Inghilterra. Meno attenzione è stata data al terremoto politico che ha avuto luogo nel nord dell’Irlanda. In un’elezione caratterizzata dalle divisioni religiose, alleanze elettorali, la Brexit e la questione del confine, il DUP (Partito Unionista Democratico) ha ricevuto una batosta. Il crollo dalla posizione di ago della bilancia a Westminster dopo le elezioni di due anni fa è stato drammatico.

Solo mantenendosaldoil principio dell’indipendenza di classe epulita la nostra bandiera, i rivoluzionari saranno in grado di attrarre prima centinaia poi decine di migliaia di lavoratori nel futuro. L’editoriale di Socialistrevolution, il periodico della sezione statunitense della Tendenza marxista internazionale.

La mobilitazione contro la riforma delle pensioni iniziata in Francia il 5 dicembre si trova a un bivio. Lo sciopero dei ferrovieri e dei dipendenti della RATP (i mezzi pubblici della regione di Parigi), dopo oltre 40 giorni di lotta esemplare, si è di fatto esaurito senza nessun risultato. Questo riflusso del movimento rientrava nei calcoli del governo Macron. L’obiettivo dell’esecutivo era proprio quello di logorare i lavoratori in lotta sul medio periodo. Spiegavamo questo rischio anche in un nostro precedente articolo: “Se lo sciopero dei ferrovieri e dei dipendenti della RATP rimane isolato, il governo avrà due opzioni: o fare concessioni ai settori in sciopero o puntare

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Abbiamo parlato con Leonid Shaidurov: un attivista 17enne che ha giocato un ruolo chiave nel movimento degli scioperi studenteschi per il clima in Russia. Ha organizzato gli studenti nelle scuole ed è un membro sia del consiglio coordinatore dei Fridays for Future internazionale che del comitato organizzativo in Russia. E’ stato d’accordo a rilasciare questa intervista al fine di dare consigli agli studenti che vogliono costruire il movimento attorno al cambiamento climatico.

Le classi dominanti hanno sempre ricompensato i grandi rivoluzionari, durante la loro vita, con implacabili persecuzioni; la loro dottrina è stata sempre accolta con il più selvaggio furore, con l’odio più accanito e con le più impudenti campagne di menzogne e di diffamazioni. Ma dopo morti, si cerca di trasformarli in icone inoffensive, di canonizzarli, per così dire, di cingere di una certa aureola di gloria il loro nome, a "consolazione" e a mistificazione delle classi oppresse, mentre si svuota di contenuto la loro dottrina rivoluzionaria, se ne smussa la punta, la si svilisce. La borghesia e gli opportunisti in seno al movimento operaio si accordano oggi per sottoporre il

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La nascita del nuovo anno è stata celebrata con la solita teatralità. A Londra, la gente in festa ha accolto con favore l’inizio di un nuovo decennio con spettacoli pirotecnici, così come molte altre persone a Edimburgo e in altre grandi città. Senza dubbio, il nuovo Primo Ministro britannico Boris Johnson stava celebrandolo con ancora più entusiasmo rispetto alla maggior parte delle altre persone. Dopo aver vinto le elezioni generali del 2019 con una chiara maggioranza, ora è libero di condurre la nazione a una conclusione positiva dei negoziati sulla Brexit. Questa, almeno, è la teoria.

L’8 gennaio, l’India si è bruscamente fermata quando più di 250 milioni di persone in tutto il paese hanno partecipato allo sciopero generale, convocato dai dieci sindacati centrali e hanno manifestato contro le politiche brutali del regime di Modi. A.R. Shindu, segretario nazionale del CITU (Confederazione dei sindacati Indiani), ha dichiarato ai media che 15 Stati erano completamente bloccati.

Venerdì mattina all’alba (3 Gennaio 2020), in un atto di suprema arroganza l’amministrazione Trump ha portato avanti l’uccisione del generale iraniano Qassem Soleimani, e pure del capo paramilitare iracheno Abu Mahdi al-Mohandes all’aeroporto di Baghdad. Ancora una volta l’imperialismo statunitense sta aumentando l’instabilità del Medioriente.

Le “sardine” prendono le piazze dell’Emilia e sull’onda del successo diventano in pochi giorni un movimento a diffusione nazionale.

Tutti i reazionari stanno festeggiando. Donald Trump ha espresso una gioia particolare per il risultato. “Congratulazioni a Boris Johnson per la sua grande VITTORIA!” ha scritto il presidente statunitense su Twitter. “Johnson si assicura una vittoria schiacciante alle elezioni britanniche” ha esultato il Financial Times, mentre la sterlina stava crescendo nelle borse estere.

Il discorso che il Primo Ministro Edouard Philippe ha tenuto il giorno 11 dicembre ha posto fine a più di diciotto mesi di “trattative” e “consultazioni” che il governo ha tenuto con i leader sindacali. Centinaia di ore di incontri hanno portato a questo risultato edificante: il governo ha annunciato esattamente il progetto di riforma che aveva proposto sin dall’inizio, come se le “trattative” e le “discussioni” non avessero mai avuto luogo.

Lo sciopero del 5 dicembre ha mobilitato un numero di dimostranti che non si vedeva in Francia sin dalle grandi lotte dell’autunno 2010. Mancano dati precisi sul numero di scioperanti, ma è probabile che dal dicembre 1995 nessuno sciopero interprofessionale abbia mai avuto un tale impatto sull’economia del paese.