Bosnia: ritorna la lotta di classe!

La Bosnia esplode. A migliaia i lavoratori e i giovani sono scesi in piazza prima a Tuzla e poi in tutte le principali città del paese. A Tuzla ieri il governo cantonale si è dimesso e il potere reale è nelle strade.

Manifestazioni e cortei si sono verificati anche a Sarajevo, Mostar, Kakanj, Brčko, Sanski Most, Prijedor, Banja Luka, Gračanica, Bihać.

La protesta è iniziata appunto a Tuzla, dove va avanti da anni il processo di privatizzazione di diverse aziende statali, i cui nuovi proprietari avevano lasciato le maestranze letteralmente sul lastrico. Ad esempio i lavoratori dell’azienda “Dita” lamentavno ben 50 mensilità arretrate!

Una prima manifestazione forte di 3mila lavoratori, organizzata dalle rappresentanze sindacali di fabbrica, è stata caricata con estrema violenza dalla polizia antisommossa. Ma questa volta ai lavoratori si sono unite le loro famiglie e i giovani di una città che, come tutte le altre della ex- Repubblica jugoslava, vede il 60% della popolazione giovanile senza lavoro. La protesta si è trasformata ben presto in rivolta.

Nella giornata di ieri, a migliaia i manifestanti hanno circondato la polizia, costringendola a ritirarsi. Molti fra coloro scesi in piazza sollevavano cartelli di colore rosso e scandivano ad alta voce lo slogan “rivoluzione”.

Nella capitale, Sarajevo, giovani e lavoratori assaltavano il palazzo presidenziale, dandogli fuoco.

A quasi vent’anni dalla criminale divisione della Jugoslavia, le masse hanno fatto esperienza della cruda realtà del capitalismo e stanno traendo da tale esperienza conclusioni molto avanzate.

La lotta di classe travolge ogni confine etnico e mette in secondo piano le forze nazionaliste. Lo dimostra il comunicato dei lavoratori di Tuzla, che pubblichiamo di seguito.

Dichiarazione dei lavoratori e dei cittadini del cantone di Tuzla

DICHIARAZIONE del 7 febbraio 2014.

Oggi a Tuzla stiamo costruendo un futuro diverso!

Il governo cantonale ha dato le dimissioni: questo significa che la prima rivendicazione dei manifestanti è stata soddisfatta e che si sono poste le condizioni per la soluzione dei problemi esistenti. L'indignazione e la rabbia che si sono accumulate sono le cause dei comportamenti aggressivi.

L'atteggiamento delle autorità ha creato le condizioni perché indignazione e rabbia crescessero. Ora, in questa nuova situazione, vogliamo dirigere indignazione e rabbia verso la costruzione di un sistema di governo utile ed efficiente.

Ci appelliamo a tutti i cittadini affinché sostengano la realizzazione dei seguenti obiettivi:

1) Il mantenimento dell'ordine pubblico e della pace in collaborazione coi cittadini, con la polizia e con la protezione civile, per evitare qualsiasi criminalizzazione, strumentalizzazione politica e manipolazione delle proteste.

2) L'instaurazione di un governo tecnico, composto da membri esperti, apolitici e non compromessi. Deve trattarsi di persone che non hanno avuto alcuna carica di governo a nessun livello e che dovranno portare il cantone di Tuzla fino alle elezioni del 2014. Questo governo dovrà sottoporre piani di lavoro settimanali e rapporti sul suo operato e gli sarà richiesto di mettere in pratica gli scopi che proclama. Il lavoro del governo sarà seguito da tutti i cittadini interessati.

3)Risolvere, attraverso una procedura straordinaria, tutte le questioni riguardanti la privatizzazione delle seguenti aziende: Dita, Polihem, Poliolhem, Gumara, and Konjuh.

Il governo dovrebbe:

  • Riconoscere i trattamenti pensionistici e la copertura sanitaria di tutti i lavoratori.
  • Processare tutti i responsabili della crisi economica
  • Confiscare tutte le proprietà ottenute illegalmente
  • Annullare tutti i contratti di privatizzazione per le suddette aziende
  • Preparare la revisione delle privatizzazioni
  • Riconsegnare le fabbriche ai lavoratori e mettere tutto sotto controllo del governo dei cittadini, affinchè si tuteli l’interesse pubblico e si riparta, ove possibile, con la produzione negli stabilimenti

4)Il salario di coloro che assumono incarichi di governo deve essere uguale a quello dei lavoratori del settore pubblico e privato.

5)Eliminare tutti gli incentivi e bonus percepiti dai rappresentanti governativi per i loro servigi resi nelle commissioni, comitati o altri organismi, come pure le buonuscite o liquidazioni ingiustificate e irrazionali, al di là di quelle a cui hanno diritto tutti i lavoratori.

6)Far cessare le retribuzioni dei ministri e dei funzionari statali al termine del loro incarico.

La dichiarazione è approvata dai lavoratori e dai cittadini di Tuzla, per il bene di tutti noi.

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