Bolivia: Successo memorabile delle assemblee con Alan Woods

Oltre 500 persone hanno riempito il cortile della facoltà di sociologia della USFXCh a Sucre mentre l’aula magna del campus della UAGRM di Santa Cruz de la Sierra, che può contenere 250 persone, è risultata insufficiente per contenere tutti coloro che volevano partecipare all'assemblea. A Sucre praticamente tutti gli studenti della facoltà di Sociologia hanno assistito fino alla fine all’evento insieme a docenti, lavoratori, militanti del MAS e dirigenti della Federación Sindical de Trabajadores Campesinos Originarios di Chuquisaca, che sono intervenuti portando il loro saluto.

A Santa Cruz de la Sierra erano presenti, tra gli altri, studenti di diverse facoltà, in particolare sociologia e scienze politiche, dirigenti della COD, e di altre fabbriche dirigenti della Ferdereazione degli insegnanti di Santa Cruz, numerosi militanti giovanili del MAS-IPSP, compreso il massimo dirigente nazionale dell’organizzazione, i compagni del collettivo Video Urgente che alla fine hanno intervistato Alan Woods e gli inviati di Canal 7, la televisione di Stato. Senza voler sminuire l’importanza di nessuno dei presenti ci teniamo a segnalare la partecipazione del compagno José Justiniano Lijerón, tra i principali quadri dirigenti nazionali di quella COB che lottava contro la dittatura e a favore dell’Assemblea Popolare, intervenuto malgrado le sue precarie condizioni di salute.

La relazione di Alan Woods sul “Socialismo del XXI° secolo e la rivoluzione mondiale” è cominciata ricordando le promesse di pace e prosperità fatte dagli ideologi del capitalismo e dalle classi dominanti poco più di 20 anni fa, al momento del crollo dell’URSS, ed enfatizzando il modo in cui, di fronte ad una fase di espansione del capitalismo, i cosiddetti ideologi della “nuova sinistra” abbiano sostenuto la necessità di “adattare” il marxismo alla nuova situazione formulando nuove teorie che non fanno altro che svilire e appannare il contenuto rivoluzionario ed emancipatore del marxismo stesso e che non rappresentano nient’altro che una capitolazione di fronte alle idee della classe dominante e al capitalismo.

“La teoria del socialismo del XXI° secolo ha un considerevole vantaggio su tutte le altre; nessuno sa di cosa si tratti realmente; è un contenitore vuoto che, grazie ad una fraseologia accademica e incomprensibile, si riempie in realtà solo di riformismo” ha sottolineato Alan, secondo cui le meravigliose rivoluzioni del mondo arabo, a cui ha dedicato buona parte del suo intervento, fa piazza pulita in un colpo solo sia delle false promesse del capitalismo che delle illusioni riformistiche del revisionismo.

La rivoluzione in atto nei paesi arabi dimostra in modo concreto ed inequivocabile l’attualità delle idee del marxismo, della lotta di classe e della centralità del movimento operaio che sta giocando un ruolo d’avanguardia indispensabile in Tunisia, Egitto e in tutti i paesi di Nord Africa e Medio Oriente. “Nel mondo moderno non brilla luce né gira una ruota senza il gentile permesso della classe operaia” e in ciò consistono la forza dei lavoratori e il loro peso sociale. Quando, come accaduto in Tunisia ed Egitto, i lavoratori prendono coscienza di questa forza non ci sono eserciti, polizia o repressione che possano contenerla.

La rivoluzione araba è appena cominciata e nasce da richieste sociali di lavoro, abitazioni, salute, educazione ecc…a cui il capitalismo, sprofondato nella crisi più profonda della sua storia, è incapace di fare fronte “non essendo in grado di farlo nemmeno nelle grandi potenze economiche mondiali come Europa o Stati Uniti come dimostrano le lotte nel vecchio continente e quelle dei lavoratori del Wisconsin negli USA”. Ecco perché è necessario “che terra, banche e grandi industrie passino sotto il controllo dello stato e che questo passi sotto il controllo della classe lavoratrice”, affermazione questa accompagnata da entusiastici applausi.

Come affermato dal compagno Alann G., rappresentante della nostra CMI a Santa Cruz de la Sierra, queste conferenze avevano l’obiettivo di cambiare il punto di vista di chi guarda “il mondo dalla Bolivia” ma piuttosto di iniziare a guardare “la Bolivia nel contesto mondiale della crisi del capitalismo”. E a partire da questo punto di vista moltissime sono state le domande sulla situazione boliviana e sulle prospettive del processo rivoluzionario, sul ruolo del movimento indigeno, ecc…

Al riguardo Alan Woods ha sottolineato la posizione da noi sostenuta come Corrente Marxista Internazionale. Noi appoggiamo e partecipiamo  attivamente al rafforzamento del governo di Evo Morales e del MAS perché, come qualunque lavoratore, contadino, indigeno boliviano, siamo ben coscienti del fatto che i nostri nemici comuni sono la destra, l’oligarchia e l’imperialismo e senza dubbio, nell’ambito di questa battaglia comune, combattiamo le idee del riformismo che rappresentano un pericolo per il nostro processo rivoluzionario. Facendo un parallelo con la situazione venezuelana, molto simile all’attualità boliviana, Alan Woods ha ricordato che “è impossibile fare una rivoluzione a metà, senza espropriare il grande capitale, perché questo genera caos, sabotaggio produttivo, fuga di capitali e rende impossibile una reale pianificazione economica. Non si può pianificare ciò che non si controlla e non si può controllare ciò che non si possiede”.

“Se la rivoluzione deve fermarsi a metà del guado è meglio che non cominci nemmeno, altrimenti le conseguenze possono essere terribili. Se borghesia e imperialismo conservano il loro potere economico, possono sabotare e provocare caos. Il riformismo a sua volta genera sconfitte e sfiducia nelle fila popolari e spiana la strada per il ritorno di una destra furibonda che schiaccerà tutte le conquiste sociali e democratiche di lavoratori, contadini e popoli indigeni muovendo contro di loro l’apparato statale, le leggi, i giudici, la repressione, per evitare che sollevino di nuovo la testa. Questa è la lezione storica delle rivoluzioni  mondiali” ha sottolineato Alan Woods nella sua risposta.

Il successo delle assemblee con Alan Woods è ancora più straordinario considerando che nessuno dei libri che hanno fatto conoscere questo teorico, rivoluzionario e dirigente marxista è stato pubblicato in Bolivia. Per ovviare a questa situazione noi compagni della Corrente Marxista Internazionale abbiamo messo in vendita libri del Centro de Estudios Socialistas “Carlos Marx”  e abbiamo organizzato una lotteria i cui premi erano le poche copie a nostra disposizione dell’ultimo libro di Alan Woods “Reformismo o revolución, marxismo y socialismo del siglo XXI”, raccogliendo un totale di 800 bolivianos come base per la pubblicazione in Bolivia dei libri di Alan Woods e di altri classici del marxismo.

Le assemblee di Alan Woods in Bolivia sono state organizzate grazie all’impegno dei compagni della Corrente Marxista Internazionale e dai Centros de Estudiantes de Sociologia di Sucre e Santa Cruz de la Sierra e a nome di tutti loro vogliamo ringraziare per il prezioso e inestimabile appoggio fornito l’ambasciata della fraterna Repubblica Bolivariana del Venezuela che ha collaborato in tutti gli aspetti logistici dando un’ ulteriore prova dell’ appoggio attivo e impagabile che la rivoluzione bolivariana offre alla causa della rivoluzione mondiale e del socialismo.

L’ambiente entusiasta e politicizzato tra i partecipanti alle conferenze ha spinto lo stesso Alan Woods a salutare i presenti con queste parole: “Di fronte a me non ci sono giovani, né studenti; vedo l’esercito del proletariato, l’esercito della rivoluzione mondiale”, affermazioni salutate da calorosi applausi. Il compito di tutti è ora quello di organizzare e consolidare quest’esercito in vista delle battaglie che ci aspettano per la radicalizzazione in senso socialista del nostro processo rivoluzionario e per la rivoluzione mondiale.

29 marzo 2011

Translation: FalceMartello (Italy)