Portogallo: il Bloco de Esquerda vota sì al prestito di "salvataggio" della Grecia

Un nostro lettore dal Portogallo ci ha scritto chiedendoci la nostra opinione sul voto dei parlamentari del Bloco de Esquerda* a favore del prestito europeo di salvataggio della Grecia. A nostro parere questa posizione è scandalosa.

“Proprio oggi il parlamento Portoghese ha votato il suo appoggio al prestito di garanzia alla Grecia. Il Partito Socialista ha votato a favore del prestito e il Partito Comunista contro. Il Bloco de Esquerda ha votato a favore, assieme al Partito socialista e a tutti i partiti di destra.

Secondo voi, quale dovrebbe essere la posizione marxista?

Gonçalo E.”

Caro Goncalo,

ci scrivi per informarci che il Bloco de Esquerda (Blocco di Sinistra) nel Parlamento Portoghese ha votato del prestito di garanzia europeo alla Grecia, e ci chiedi la nostra opinione. Come tu dici, la legge che consente la partecipazione del Portogallo al piano finanziario della UE per la Grecia è passata con i voti non solo del Partito Socialista (PS, partito socialdemocratico al governo), del partito di destra PSD e del CDS-PP, ma anche coi voti dei 16 deputati del Bloco de Esquerda. Il Partito Comunista e i Verdi hanno votato contro. Questo è stato riportato dalla stampa borghese.

Nel tentativo di spiegare il perchè del loro voto, Cecilia Honòrio, vicepresidente del gruppo parlametare del BE, ha detto:

“ voteremo a favore di questa proposta solo per una ragione e nessun’altra: respingere il prestito, nelle circostanze attuali, getterebbe la Grecia nella bancarotta, e questa sarebbe la soluzione peggiore. Sarebbe una politica di terra bruciata. Vorrebbe dire rispondere alla crisi con una catastrofe economica, e noi non accettiamo una politica di terra bruciata” (esquerda.net)

E quindi la signora ha proseguito criticando la Commissione Europea e il FMI per l’imposizione di politiche d’austerità alla Grecia.

Questo è un sofismo dei peggiori. Non si può separare il prestito alla Grecia dalle condizioni che esso implica e che sono state elaborate dalla Commissione Europea e dal FMI. È noto a tutti che queste condizioni devono essere soddisfatte dal governo Greco prima che il prestito possa essere approvato. Le condizioni rappresentano un assalto estremo contro i lavoratori greci: innnalzamento dell’età pensionabile, congelamenti e tagli dei salari, privatizzazioni, aumento dell’Iva ecc.

Votando a favore del prestito i deputati del BE hanno, DI FATTO, appoggiato a quei stessi provvedimenti contro cui la classe lavoratrice e i giovani greci sta coraggiosamente lottando nelle strade e nei posti di lavoro attraverso scioperi generali e manifestazioni di massa.

A peggiorare la situazione ci pensa il parlamentare del BE Josè Soiero che, nel suo riassunto della settimana parlamentare, tenta di usare altri “argomenti” per giustificare la condotta del gruppo parlamentare del Bloco de Esquerda. Comincia dicendo che il prestito è stato fatto passare per “impedire la bancarotta di un paese massacrato dalle politiche liberali e vittima di un attacco speculativo da parte dei mercati finanziari delle agenzie di rating”.

Continua argomentando che “l’Europa deve rispondere a questo attacco con la solidarietà. Il Bloco difende la solidarietà europea verso la Grecia ed è perché siamo solidali che, mentre appoggiamo il prestito, ci opponiamo alle condizioni che vengono imposte”, che correttamente descrive come “provvedimenti draconiani contro i lavoratori” notando come “la disgregazione del servizio pubblico distruggerà l’economia Greca”. (esquerda.net).

È un’argomentazione falsa dall’inizio alla fine. In realtà “Europa” è un sinonimo dei banchieri e dei capitalisti, nonché dei loro governi, che sono coloro che veramente controllano l’Europa. La sola idea che i capitalisti o i banchieri europei possano difendere gli interessi del popolo greco è semplicemente ridicola. I capitalisti e i banchieri europei difenderanno i loro interessi e nient’altro. Aspettarsi ”solidarietà” da un capitalista europeo è come aspettarsi pere da un olmo.

Questo prestito non ha niente a che fare con la “solidarietà” verso la Grecia contro “ i mercati finanziari e le agenzie di rating”. In realtà il prestito è concepito per proteggere gli interessi delle banche, greche ed europee, prevenendo il fallimento della Grecia ed assicurando rimborsi proprio agli speculatori internazionali! I soldi per i banchieri saranno, come al solito, spremuti dalle tasche dei lavoratori europei.

In una dichiarazione a alla rivista “Sol”. Il leader del BE Francisco Louça, ha spiegato come fosse importante l’”aiuto” alla Grecia e come dovesse essere fatto “in condizioni che aiutino gli interessi europei e quelli delle economie di Grecia e Portogallo”. (sol.sapo.pt).

Questo è un modo completamente sbagliato di porre la questione. Una posizione del genere non contiene nemmeno un atomo di visione di classe. Non esiste nessuna cosa come “l’interesse europeo” o “l’interesse delle economie greche e portoghesi”. Noi dobbiamo considerare ogni cosa da un punto di vista di classe. La crisi in Grecia non ha niente a che fare con qualche diabolico complotto dei “mercati finanziari e delle agenzie di rating” contro la povera “economia greca”, che necessiterebbe di solidarietà dell’”Europa”.

La crisi in Grecia è parte della crisi generale del capitalismo e della conseguente severa recessione. La classe capitalista, a livello greco, europeo e mondiale, vuol far pagare alla classe lavoratrice il prezzo della crisi a suon di tagli ai salari, attacchi al tenore di vita, privatizzazioni, tagli ai servizi pubblici ecc. Da un lato ci sono gli interessi dei lavoratori greci, europei e di tutto il mondo, dall’altro lato gli interessi dei capitalisti e dei banchieri greci europei e di tutto il mondo. I due lati sono opposti e inconciliabili.

Se si abbandona un punto di vista di classe, si scivola molto rapidamente nel campo della classe dominante e si finisce, in questo caso, per appoggiare la misure dei capitalisti greci e europei alle spese dei lavoratori greci. Questo è pericoloso, perché domani questo tipo di argomenti possono essere utilizzati in Portogallo per giustificare misure di austerità “nell’interesse nazionale”.

I parlamentari portoghesi del Partito Comunista hanno votato contro il prestito della UE. Questo è corretto. Il leader del gruppo parlamentare comunista, Bernardino Soares, ha spiegato che quello che si sta proponendo per la Grecia “è una dose enorme della solita politica di tagli dei salari, congelamenti delle pensioni, demolizione dei diritti e privatizzazioni”.

Ha affermato che non avrebbero votato a favore dell’applicazione in Grecia di provvedimenti che loro osteggiano in Portogallo. In fatti il governo portoghese del Partito Socialista propone un così detto “Programma per la stabilità e la crescita” (PEC) che in realtà è un brutale programma di austerità concepito per far portare alla classe lavoratrice tutto il peso della crisi. Come si può votare per il prestito UE alla Grecia (che è condizionata dall’applicazione delle misure d’austerità) e poi opporsi alle stesse misure in Portogallo?

Quello che rende ancor più criminoso il voto dei 16 deputati del Bloco è il fatto che I LORO VOTI NON SONO STATI DECISIVI per l’approvazione della legge. Non c’era nessuna reale necessità che i deputati del Bloco votassero la legge, a parte le pressioni della borghesia e la loro confusione ideologica.

E che dire dell’argomentazione secondo cui l’alternativa al prestito sarebbe stata la bancarotta della Grecia? Qual è l’alternativa? La verità è che non esiste alternativa ENTRO I LIMITI DEL CAPITALISMO. Se si accetta il sistema capitalista, lo si fa accettando tutte le conseguenze del caso. Ma ESISTE un’alternativa. Prima di tutto niente tagli ai salari e pensioni, niente peggioramenti delle condizioni di lavoro, niente tagli ai servizi pubblici. Le banche e le grandi aziende dovrebbero essere nazionalizzate e le loro risorse messe sotto il controllo democratico dei lavoratori affinché siano usate a beneficio dei lavoratori Greci, non delle banche e dei capitalisti (greci ed europei).

Qualcuno potrebbe obbiettare che questa non sarebbe una politica “realistica”, ma cosa c’è di realistico nelle politiche dei leader del Bloco? Votando apertamente per le politiche del FMI e del UE contro i lavoratori greci, hanno fatto un favore ai capitalisti e ai loro rappresentanti politici in Europa. Questo potrà assicurare loro il plauso della borghesia e della destra, ma sicuramente ci saranno molti militanti e sostenitori del Bloco che ne saranno scoraggiati e frustrati.

Molti dei dirigenti e dei deputati del Bloco appartengono all’Associazione per una Politica Socialista e Rivoluzionaria (APSR) che organizza i sostenitori della “IV Internazionale” mandelista in Portogallo.(l'internazionale a cui fa riferimento Sinistra critica in Italia, ndt). Una politica socialista e rivoluzionaria avrebbe richiesto ai deputati del Bloco di votare contro il prestito greco, non a favore. Ci sentiamo di chiedere a questi signori: a che gioco state giocando?

Il BE alle ultime elezioni ha raddoppiato il numero dei suoi deputati grazie a decine di migliaia di lavoratori e giovani che hanno visto nel Bloco un’alternativa di sinistra. Molti di quelli che hanno votato per il Bloco si considerano socialisti e rivoluzionari. Non hanno votato il BE perché si unisse alla destra nel votare leggi reazionarie. Questi giovani e lavoratori dovrebbero chieder conto ai loro deputati del loro operato.

* Il Bloco de Esquerda è un partito fondato nel 1999 dalla fusione di tre forze, a cui poi si sono aggiunti altri gruppi: l'União Democrática Popular (maoista), Partido Socialista Revolucionário (di origine trotskista) e Política XXI (socialista).

Source: FalceMartello