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Martedì 28 aprile – in quella che i manifestanti hanno chiamato “la notte delle molotov” – i lavoratori si sono riversati nelle strade del Libano in una aperta dimostrazione di forza contro il governo. Le masse sono di nuovo in piazza per chiedere una soluzione alla terribile situazione economica che il Paese deve affrontare.

La crisi economica e la pandemia hanno reso particolarmente evidente come il capitalismo statunitense non rappresenti un’eccezione rispetto all’andamento generale della situazione politica. Come accade in tutto il resto del mondo, anche il sistema politico americano è soggetto a cambiamenti bruschi e improvvisi.

La Procavi è una grande azienda spagnola, leader nel settore della lavorazione della carne. È stata protagonista di azioni antisindacali sin dall’inizio della pandemia, il cui culmine è stato il licenziamento di due attivisti sindacali. Facciamo nostra la campagna lanciata dalla locale sezione sindacale del SAT e dai compagni di Lucha de Clases, la sezione spagnola della TMI.

L’ultimo discorso di Macron lo conferma: la sua priorità non è salvare il numero massimo possibile di vite umane, ma salvaguardare i profitti dei capitalisti. I suoi annunci sono motivati unicamente dalla difesa degli interessi materiali della classe dominante. Non a caso il Medef (la Confindustria francese Ndt) ha dichiarato subito il suo compiacimento per queste dichiarazioni.

La scorsa settimana, oltre 20.000 lavoratori sono scesi nelle strade del Bangladesh per rivendicare il pagamento dei loro salari dopo che le fabbriche di abbigliamento hanno smesso di pagare le maestranze a causa della mancanza di ordinativi. Con la pandemia globale di coronavirus che ha portato le grandi multinazionali come H&M, Walmart e Tesco a cancellare i loro ordini, molti lavoratori nelle fabbriche del Bangladesh sono da due mesi che non percepiscono alcun reddito. Ora, nonostante il “lockdown” imposto a livello nazionale, i lavoratori hanno organizzato massicce proteste rivendicando i propri salari e rischiando l’infezione per lottare contro i padroni.

Dall’inizio dell’emergenza sanitaria si sono succeduti i decreti del governo Conte che, uno dietro l’altro, hanno aumentato le restrizioni. Ai decreti si sono unite le ordinanze delle diverse regioni. Si è sviluppata una campagna che ha promosso il distanziamento sociale, inviti a restare a casa, hashtag e appelli.

Nella giornata di ieri Bernie Sanders ha annunciato che appoggerà ufficialmente Joe Biden nelle elezioni presidenziali contro Donald Trump. È la seconda volta, dopo le elezioni del 2016, che Bernie disattende le speranze di milioni di suoi sostenitori, gettandosi fra le braccia dei candidati più moderati del Partito democratico. I nostri compagni di Socialist Revolution negli Usa hanno lanciato questo appello che sta già ricevendo un notevole successo.

Oggi, (ieri, 6 aprile, ndt) decine di lavoratori della sanità sono stati arrestati e torturati a Quetta, in Pakistan. Sono stati colpiti dalla repressione governativa mentre protestavano per la fornitura di dispositivi di protezione individuale fuori dell’ufficio del primo ministro della provincia del Belucistan, in Pakistan.

Con l’epicentro della pandemia di coronavirus che si è spostato in Europa, il continente si trova ad affrontare la crisi più grave dai tempi dalla Seconda guerra mondiale. Tutti i pilastri della cosiddetta integrazione europea stanno cedendo sotto la pressione di questa emergenza mondiale.

Dopo il 2008 la Cina ha prevenuto una depressione economica globale accumulando una massiccia quantità di debito. Nonostante ciò, non ha evitato che si facesse largo una crisi ben più grande. Questa volta la crisi sarà assai più profonda visto che la Cina non può più coprire questo ruolo.

Il distanziamento sociale necessario a contrastare la diffusione del contagio da coronavirus a cui siamo sottoposti da diverse settimane è stato promosso con campagne mediatiche che esaltano la bellezza dello stare in casa: “finalmente ci possiamo dedicare a tutto quello che non riusciamo a fare nel normale tran tran quotidiano”, leggere, fare yoga, vedersi un bel film e chi più hobby ha più ne metta…

Come promotori dell’appello “I lavoratori non sono carne da macello”abbiamo convocatoun’assemblea nazionale, sabato 28 marzo alle 21, aperta a tutti coloro che vi hanno aderito. L’assemblea sarà realizzata sulla piattaforma Zoom e i dettagli saranno comunicati a breve.
Invitiamo tutti i lavoratori e le lavoratrici che condividono con noi questa battaglia di farci pervenire informazioni e brevi resoconti sulla situazione nei propri luoghi di lavoro. Cercheremo di essere un megafono per tutte le situazioni

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La seguente dichiarazione della Tendenza Marxista Internazionale spiega come il capitalismo abbia completamente fallito nell’affrontare la crisi del coronavirus e stia mettendo a rischio la vita di milioni di persone. In una situazione del genere, è inutile adottare mezze misure o cercare un compromesso con il sistema. Solo misure drastiche saranno efficaci per scongiurare l’imminente disastro.