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Mercoledì 7 ottobre, giorno della sentenza del tribunale per decidere il destino dell’organizzazione fascista Alba dorata (AD) e dei suoi dirigenti, una presidio di massa di 50.000 manifestanti si è riunita davanti alla Corte d’Appello di Atene. Se non fosse stato per la pandemia, la manifestazione sarebbe stata senza dubbio più ampia. I manifestanti hanno chiesto la punizione esemplare di Alba Dorata come organizzazione criminale e la condanna dei suoi leader.

Venerdì 18 settembre, la presidente della Comunità di Madrid, Isabel Díaz Ayuso che fa parte del PP (Partito popolare), il principale partito di destra, ha annunciato un “lockdown differenziato” di 37 zone nei distretti meridionali e nei comuni alla periferia della capitale. Questi ospitano alcuni dei quartieri più poveri e anche quelli più colpiti dalla pandemia del COVID-19. Questa misura discriminatoria e inefficace, attuata lunedì 21 settembre, ha suscitato un’immediata indignazione tra i residenti di questi quartieri operai che hanno portato avanti una serie di proteste.

Nell’ultima settimana gli studenti universitari di tutta la Cina si sono scontrati apertamente contro le amministrazioni degli atenei, che li hanno di fatto confinati nei loro campus in nome del rispetto delle norme di sicurezza emanate dal governo in relazione al coronavirus. Queste proteste si sono diffuse a macchia d’olio, dalla capitale Pechino al Fujian a sud, alla Mongolia interna a nord e oltre, coinvolgendo migliaia di campus.

La sezione brasiliana della Tendenza Marxista Internazionale ha subito un attacco online da parte di un individuo anonimo, che voleva mettere a tacere le nostre idee rivoluzionarie. La TMI desidera inviare il nostro pieno sostegno e solidarietà ai compagni brasiliani di Esquerda Marxista e al compagno Johannes Halter, che hanno subito minacce personali, nonchè nei confronti della sua famiglia. Chiediamo a tutti i nostri lettori di sostenere la campagna inviando messaggi di solidarietà a contato@marxismo.org.br.

L’articolo di Alan Woods, pubblicato lo scorso 5 agosto su marxist.com, delinea il contesto in cui è avvenuta la devastante esplosione al porto della capitale libanese e traccia le possibili conseguenze, tra cui la principale è lo sviluppo di un poderoso movimento di massa contro il regime a cui stiamo assistendo in queste ultime ore.

L’Università marxista è finita così come è iniziata: con uno straordinario entusiasmo rivoluzionario! Nel corso di questo evento, quasi 6500 persone si sono registrate da più di 115 Paesi; la sessione di apertura è stata visualizzata 10.000 volte; e sono stati raccolti più di 250.000 euro di offerte. È stato il più grande evento marxista internazionale a recente memoria, con il più alto livello di discussione politica che si possa trovare.

Mentre la crisi economica in Pakistan si dirige verso una catastrofe, con milioni di persone gettate nell’estrema povertà e a rischio della vita a causa della fame e delle privazioni, anche la repressione statale sta raggiungendo livelli senza precedenti. Ogni modalità di espressione di dissenso e rabbia viene strangolata. L’attivista della Progressive Youth Alliance, il compagno Amin, è una delle tante persone rapite da questo stato brutale. Rilasciate Amin!

Una settimana dopo aver celegrato una schiacciante vittoria elettorale, il regime del presidente Aleksandar Vučić e del Partito progressista serbo si trovano ad affrontare un crescente scontento e disordini. Ci sono molte ragioni legittime per questi disordini. La maggior parte della popolazione è arrabbiata per la gestione della crisi del COVID-19, pessima e criminale, ed è profondamente preoccupata per l’imminente disastro economico. In autunno, quasi 300mila lavoratori potrebbero perdere il lavoro. Tuttavia, le proteste che scoppiano in tutto il paese sono per lo più amorfe, di dimensioni relativamente ridotte e senza chiare richieste. Ciò facilita i provocatori della destra e una

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La scorsa settimana, il governo cinese ha drasticamente ridotto i diritti democratici dei cittadini di Hong Kong imponendo sul territorio una nuova “Legge sulla sicurezza nazionale”. In un modo o nell’altro, il regime cerca disperatamente di porre fine al modello “Un Paese, due Sistemi” e ottenere su Hong Kong e sulla sua popolazione lo stesso controllo che Pechino esercita sul paese nel suo insieme.

David Harvey è un professore universitario e un geografo che si definisce marxista. Le sue serie di video-conferenze sul Capitale sono state viste da centinaia di migliaia di persone, una nuova generazione di giovani che si sono interessati al marxismo sulla scia della crisi del 2008. Per questi motivi, la sua recente affermazione di essere contrario al rovesciamento rivoluzionario del capitalismo ha logicamente suscitato scalpore.

Il 19 giugno, l’International Longshore and Warehouse Workers Union (ILWU, il sindacato dei portuali), un sindacato combattivo di 42.000 membri, ha chiuso 29 porti lungo la costa occidentale degli Stati Uniti e del Canada, per mezzo di uno sciopero di 8 ore dei lavoratori. Lo sciopero è stato organizzato per dimostrare la solidarietà del movimento operaio con le vite dei neri dopo l’omicidio di George Floyd ad opera della polizia di Minneapolis, e si è tenuto il 19 giugno, anniversario dell’emancipazione degli ultimi schiavi degli Stati Uniti nel 1865.

Nelle ultime settimane, gli Stati Uniti si sono avvicinati più che in qualsiasi altro momento a un chiaro sconvolgimento rivoluzionario. L’omicidio razzista di George Floyd da parte della polizia di Minneapolis ha innescato un movimento di proporzioni enormi, liberando decenni di malcontento che si era accumulato e giungendo perfino a livelli insurrezionali in molte città. L’ondata di proteste si è moltiplicata in modo esponenziale nelle ultime due settimane, con quasi 1.400 tra città, piccoli centri e aree suburbane che hanno assistiti a presidi e manifestazioni.

«E poiché hanno seminato vento, raccoglieranno tempesta.» (Osea, 8:7)

Le scene drammatiche provenienti dagli USA hanno scioccato l’opinione pubblica e hanno avuto un riverbero in tutto il mondo. Nelle strade di molte città americane, un gran numero di lavoratori e giovani sono passati all’azione. Uno stato d’animo di rabbia bruciante e incontrollabile si è impadronito della popolazione