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Viviamo nella prima decade del 21° secolo, epoca in cui lo sviluppo scientifico e tecnologico ha fatto miracoli. Possiamo mandare un uomo sulla luna e spedire satelliti ad esplorare i più remoti angoli del sistema solare ma, ancora nel 2010, milioni di uomini e donne sono ridotti a vivere in condizioni primitive al limite della barbarie. In Pakistan ciò avveniva anche prima delle recenti alluvioni ma ora milioni di poveri sono aggrappati alla vita con sempre minore forza.

Gli avvenimenti drammatici dell'Ecuador del 30 settembre scorso, quando un consistente gruppo di membri delle forze di polizia ha tentato di rovesciare il governo di sinistra guidato da Rafael Correa, sono ancora davanti agli occhi di tutti.

Il 13 settembre, una dichiarazione del sindacato cubano (CTC) pubblicato su Granma ha annunciato un’ampia serie di cambiamenti epocali per l’economia del paese. Queste misure sono il risultato della dura crisi economica che investe Cuba, colpita duramente dalla recessione del capitalismo mondiale. Ciò evidenzia la dipendenza dell’isola dal mercato mondiale e l’impossibilità di “costruire il socialismo in un paese solo”.

Il risultato delle elezioni venezuelane di domenica per il rinnovo dell’Assemblea Nazionale è stato salutato dalle grida di giubilo dei media borghesi a livello internazionale. E’ presto per un giudizio definitivo sui risultati e non è confermato il sorpasso della destra sul PSUV in termini di voti assoluti. Pertanto il coro assordante di trionfo dei mezzi di comunicazione a livello mondiale è prematuro.

Oltre un milione di lavoratori sudafricani del pubblico impiego ha iniziato uno sciopero nazionale a oltranza a partire da mercoledì 18 agosto per rivendicare aumenti salariali e migliori condizioni di lavoro. Lo sciopero è ormai entrato nella seconda settimana e il governo ha lanciato una repressione senza precedenti nei confronti dei lavoratori in lotta.

Settant’anni fa Leon Trotskij, esule in Messico, veniva assassinato da un sicario di Stalin, Ramon Mercader. Dal ’29 al ’37 aveva vagato alla ricerca di un paese che gli concedesse asilo, sempre più braccato da Stalin con la collusione di paesi “democratici” come Francia e Norvegia.

La PTUDC (Campagna di Difesa dei Sindacati Pakistani) ha lanciato comitati rivoluzionari di soccorso e di protesta per combattere le inondazioni, soprattutto nelle zone più colpite, per supportare in maniera efficiente ed effettiva gli sforzi di soccorso. Nell'ambito della campagna sono già stati impiantati 57 campi profughi in varie regioni per i quali stanno cercando aiuti.

Le prossime elezioni per l’Assemblea Nazionale, che si terranno il prossimo 26 Settembre, rappresentano una sfida importante per il futuro della Rivoluzione Bolivariana. Nei mesi che precedono le elezioni il Venezuela si ritrova in una situazione altamente instabile. La contro-rivoluzione è passata all’offensiva, e sfrutta il proprio potere economico per provocare il crollo delle scorte di generi alimentari, attraverso il sabotaggio e l'accaparramento.

Lo scorso anno è esploso in Iran un imponente movimento che ha scosso l’odiato regime fondamentalista islamico fin nelle sue fondamenta. C’erano tutte le condizioni per riuscire nel rovesciamento rivoluzionario del regime. È mancata tuttavia la partecipazione attiva della classe operaia come forza organizzata e ancora più decisiva è stata la mancanza di una cosciente direzione rivoluzionaria del movimento.

Il 24 giugno circa due milioni di lavoratori sono scesi in piazza per protestare contro gli ultimi attacchi alle pensioni del governo Sarkozy. L’età pensionistica, ridotta a 60 anni di età da Mitterrand nel 1981, verrà innalzata a 62 anni. Considerato che questa manifestazione è stata convocata per l’ultima settimana di giugno, ci si sarebbe potuto attendere una bassa partecipazione. Ma non è andata così. A Parigi circa 150.000 persone sono scese in piazza. Un ulteriore giorno di agitazione è stato convocato per il 7 settembre.

Il referendum che si è tenuto ieri alla Fiat di Pomigliano è per i lavoratori, la sinistra, il sindacalismo di classe di questo paese uno splendido risultato. Una sconfitta certo, ma che ha visto quasi il 40% dei lavoratori (circa la metà degli operai) dire NO al ricatto della Fiat. Marchionne voleva il plebiscito ma il plebiscito non c’è stato.

Negli ultimi tempi la risposta della classe lavoratrice greca alla serie di rigorose misure di austerità è stata magnifica. Abbiamo visto mobilitazioni delle masse, scioperi del settore pubblico e scioperi generali. Nonostante questo, il governo del PASOK ha fatto passare diversi “pacchetti di austerità” e sta preparando ulteriori attacchi. La quindi quindi è legata a dove si sposterà il movimento. Quale sarà il prossimo passo?

I lavoratori dello stabilimento Honda di Foshan in Cina hanno conquistato l’aumento del salario del 35% dopo uno sciopero cominciato il 17 maggio. L’accordo, raggiunto il 4 giugno, prevede un aumento medio mensile di 500 yuan in media. Un lavoratore regolare di prima linea il cui salario prima era di 1544 yuan, vedrà un aumento a 2044 yuan, corrispondente al 32,4%. Gli impiegati interni, che rappresentano una gran parte della forza lavoro e hanno giocato un ruolo chiave nello sciopero ma ricevevano salari molto più bassi, avranno un aumento di 634 yuan dagli attuali 900 – un incremento di oltre il 70%.