Il massacro in Norvegia: un attacco al movimento operaio

L’opinione pubblica mondiale è stata scossa dalla notizia del sanguinoso massacro in Norvegia. Le prime notizie parlano di 91 persone uccise, di cui 84 ​​membri della Gioventù laburista (AUF)  in un campo estivo.

Il massacro è iniziato con una bomba a Oslo, che ha ucciso sette persone. Ma il vero e proprio bagno di sangue ha avuto luogo poco dopo sull’isola di Utøya, dove centinaia di giovani si erano riuniti per una scuola estiva della AUF. L’isola gli era stata concessa dai sindacati di Oslo ed è un luogo di grande importanza simbolica per tutto il movimento operaio.

“Ha viaggiato in traghetto dalla terraferma a quella piccola isola nell’entroterra spacciandosi per un agente di polizia, dicendo che era lì per fare indagini legate all’esplosione di una bomba”, ha riferito il giornalista della NRK Ole Torp alla BBC. Un altro testimone oculare ha riferito che è arrivato affermando di essere un agente di polizia arrivato per parlare della bomba di Oslo e, dopo aver riunito molti ragazzi, ha iniziato a sparare.ˆpIn una sequenza piena di orrore, i giovani in costume da bagno sono stati falciati. In scene di indescrivibile panico, si sono gettati  in mare per salvarsi e sono stati uccisi mentre cercavano di allontanarsi a nuoto dalla scena della carneficina. Altri si sono rannicchiati dietro le rocce o nascosti nelle caverne, terrorizzati, mentre l’uomo armato continuava a sparare a persone indifese una dopo l’altra.

Il massacratore ha girato l’isola fingendosi un ufficiale di polizia, chiamando i ragazzi per poi ucciderli quando uscivano dai loro nascondigli. La quindicenne Elise ha visto un poliziotto e ha pensato di essere al sicuro, prima che iniziasse a sparare. “Prima ha sparato alla gente sull’isola. Poi ha iniziato a sparare alla gente in acqua”, ha spiegato.

Diverse vittime hanno fatto finta di essere morte per sopravvivere. Ma dopo aver sparato alle vittime con una pistola, l’uomo le ha colpite di nuovo in testa con un fucile da caccia. La stampa norvegese di questa mattina ha mostrato le immagini di spiagge coperte di cadaveri. Questa è l’azione di un assassino freddo e calcolatore.

Chi è Anders Behring Breivik?

Il dito accusatore è stato subito puntato su Al-Qaeda. Chi altro poteva essere? La possibilità di tali attacchi da parte di estremisti islamici c’è sempre stata, dato che la Norvegia ha inviato truppe in Afghanistan, con il sostegno del Partito laburista norvegese e senza opposizione della sua organizzazione giovanile. Il presidente Obama non ha perso tempo a trasmettere il suo cordoglio più sincero, facendo buon uso dell’opportunità di raccogliere sostegno per continuare la “guerra al terrore”.

Tale è stato l’effetto della campagna di propaganda dopo l’undici settembre sulla coscienza collettiva che il terrorismo è immediatamente associato con uomini di carnagione scura vestiti come arabi e afgani. Tuttavia, le informazioni che hanno cominciato a circolare sulla strage hanno subito distrutto questa teoria. È emerso che il campeggio dell’AUF è stato attaccato da un uomo con i capelli biondi e di aspetto nordico, vestito con una divisa della polizia. L’assassino non è né un musulmano, né un membro di Al-Qaeda, ma un appartenente alla classe media norvegese.

Anders Behring Breivik è un piccolo borghese norvegese. Ha frequentato la facoltà di economia aziendale in Norvegia e gestisce una piccola impresa. Non era evidentemente a corto di denaro, dato che ha comprato una fattoria, su cui conduceva la sua piccola azienda, che precedentemente era usata da elementi criminali come piantagione di marijuana. La fattoria è stata anche collegata a una famosa rapina in banca (il colpo NOKAS). Probabilmente in preparazione per le azioni di ieri, Breivik ha comprato sei tonnellate di fertilizzanti artificiali, comunemente usati per fabbricare bombe artigianali, il 4 maggio, usando la sua attività agricola come copertura.

Il massacratore è anche un estremista di destra. È stato un membro attivo del Fremskrittspartiet razzista, attualmente al 20% circa nei sondaggi, e della sua organizzazione giovanile, presumibilmente per 10 anni, fino al 2007. È un avversario del multi-culturalismo e ferocemente anti-musulmano. Pare che abbia proposto di creare un Tea Party in Europa e ha espresso sostegno per l’organizzazione razzista inglese EDL. Ha scritto cose del tipo:

“Tutte le ideologie dell’odio dovrebbero essere trattate allo stesso modo: L’islamismo ha ucciso 300 milioni di persone, il comunismo 100 milioni, il nazismo 6-20 milioni”

Definisce l’ex primo ministro, Gro Harlem Brundlant un “uccassassino della patria”, per aver avanzato l’idea che chi vive in Norvegia è un norvegese. Scrive ossessivamente di come i “marxisti” si siano infiltrati ovunque, compresa la cultura, le scuole e i mezzi di comunicazione.

Non ci può essere alcun dubbio che si è trattato di un atto politico. Gli obiettivi non sono stati casuali, come avviene di solito negli attacchi condotti da persone disturbate mentalmente. Sono stati accuratamente selezionati per motivi politici. Sembra probabile che l’obiettivo principale fosse il primo ministro laburista norvegese Jan Stoltenberg. Centinaia di giovani erano in attesa di un discorso che il primo ministro doveva dare oggi alla scuola estiva[sabato - ndt].

La stampa internazionale è unanime nel considerare queste atrocità come l’atto di un “killer impazzito”. In questo modo si cerca di distogliere l’attenzione dal contenuto politico di questi eventi. Un pazzo non è responsabile delle sue azioni, che sono di carattere puramente casuale e accidentale. Ma qui non c’è stato nulla di casuale o accidentale.

Gli esperti norvegesi dell’antiterrorismo sono perplessi per il fatto che si tratta di un terrorista di destra norvegese ad aver commesso queste atrocità e non di un musulmano. Alcuni hanno commentato che i servizi segreti norvegesi non hanno dato abbastanza attenzione alla minaccia dell’estremismo di destra negli ultimi anni. Non conoscevano le idee di estrema destra di Breivik?

Ci sono molti aspetti di questo caso che non sono chiari. Breivik ha agito da solo o c’erano più uomini armati? L’impressione iniziale è che avesse agito da solo. Ma ci sono testimoni che riferiscono che c’era almeno un’altra persona senza divisa sull’isola che ha partecipato al massacro. Vedremo. È interessante notare che il leader laburista Stoltenberg ha sottolineato che la polizia sta indagando la possibile esistenza di collegamenti internazionali.

I lavoratori devono reagire!

Il leader dell’AUF, Eskil Pedersen, ha tenuto una conferenza stampa questa mattina definendo la strage un attacco alla democrazia e ha detto che l’AUF avrebbe continuato a difendere i valori di anti-razzismo democrazia e uguaglianza.

Il Primo Ministro, ovviamente scosso da questa atrocità, ha detto davanti alle telecamere: “Questo è un attacco contro il movimento operaio norvegese, contro il Partito laburista norvegese e la sua organizzazione giovanile.” Questo è assolutamente vero. Tuttavia, questo messaggio è stato immediatamente diluito da BBC News, che ha parlato di un attacco “contro il sistema politico della Norvegia e i valori norvegesi”.

Politici di destra come Sarkozy, Berlusconi, la Merkel assecondano i sentimenti anti-musulmani per ingraziarsi la destra, così come la stampa, con gente come Rupert Murdoch. Incoraggiano gli elementi estremisti e anti-immigrati. Nel caso della Norvegia, il partito conservatore si prepara a formare un governo di coalizione con il Fremskrittspartiet, se l’attuale coalizione di sinistra verrà sconfitta alle prossime elezioni. È dunque un errorre proporre un qualunque accordo con i partiti di destra borghesi per “difendere la democrazia” contro l’estrema destra.

Il leader laburista, dopo aver giustamente sottolineato che si trattava di un attacco contro il movimento operaio, ha poi detto che la questione competeva alla polizia. È un errore. Lo stato non può essere utilizzato per fornire una difesa efficace contro i fascisti. I servizi segreti di stato hanno ignorato le attività dei gruppi fascisti, e una sezione dello stato ha sempre simpatie fasciste. La fede cieca nell’efficacia dello stato per proteggerci culla le masse in un falso senso di sicurezza con risultati fatali. Ricordiamoci che questo assassino ha potuto commettere un massacro perché era vestito da poliziotto.

L’attacco ha scatenato un clima di paura che deve essere combattuto. La Gioventù Socialista (SU) è stata costretta a cancellare il suo campo estivo che avrebbe dovuto aver luogo la prossima settimana sulla stessa isola. Hanno rilasciato una dichiarazione di solidarietà verso la AUF, in cui il loro leader, Olav Magnus Linge, ha detto molto acutamente: “per tutti i compagni morti, non un minuto di silenzio, ma una vita di lotta”.

L’attacco pone il problema di come difendere il movimento operaio e le sue organizzazioni giovanili dai fascisti. La Gioventù del Lavoro, l’ala giovanile del sindacato, e la gioventù del partito socialista di sinistra dovrebbero accordarsi per creare immediatamente comitati di autodifesa, legati ai sindacati e ai comitati delegati sindacali. Ogni attività pubblica dovrebbe essere pattugliata e difesa, e ogni atto di aggressione respinto energicamente.

La classe operaia organizzata deve imparare a contare solo su se stessa. Solo il movimento operaio può combattere la minaccia dei gruppi di estrema destra e fascisti. Ma per farlo in modo efficace, deve rispondere a ogni provocazione fascista, mobilitando tutta la potenza della classe operaia organizzata. Il movimento laburista norvegese è molto forte. Deve usare la sua forza per dare una lezione ai fascisti. I sindacati norvegesi dovrebbe dichiarare uno sciopero generale di 24 ore per protestare contro questo attacco.

Le organizzazioni sindacali di tutto il mondo dovrebbero dimostrare la propria solidità con questa azione di massa. Commemorazioni pubbliche si stanno organizzando in Svezia. Ma ciò che è necessario non è solo partecipare al lutto, ma un’azione di solidarietà internazionale. I sindacati di altri paesi dovrebbero organizzare incontri e manifestazioni di protesta - a partire dalla Svezia. Che il mondo veda che il movimento operaio internazionale non si lascia intimidire da un’aggressione fascista, e che scende nelle piazze per affrontare qualunque minaccia ai nostri diritti! Che il nostro slogan sia un attacco a uno è un attacco a tutti noi.

È ora di svegliarsi! Per molti anni la Norvegia è sembrata un’isola di pace e di tranquillità in un mondo turbolento. Ora questa illusione confortante è stata brutalmente distrutta. I militari pattugliano le strade della capitale norvegese facendo la guardia agli edifici pubblici, mentre molte famiglie piangono i loro figli morti. La crisi mondiale del capitalismo non risparmia nessun paese e nessun individuo. Per usare la frase di Lenin, è un orrore senza fine.

Londra, 23 luglio, 2011