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Che cosa è morale e che cosa è immorale nella lotta per la trasformazione della società? 75 anni fa Leon Trotskij scriveva il suo capolavoro “La loro Morale e la nostra”, in cui spiega che la morale è una delle componenti ideologiche chiave nella lotta di classe.

Quello che fino a poco tempo fa era il “Paese modello” tra gli stati che facevano parte dell'ex Yugoslavia si trova ora nella crisi sociale più profonda della sua storia. Da mesi ormai la piccola nazione è scossa da un movimento di protesta che si dichiara “contro il sistema”. Il seguente articolo di Goran Musić ed Emanuel Tomaselli fornisce un'analisi della nascita e delle prospettive di questo movimento.

Ciò a cui abbiamo assistito negli ultimi giorni è stato il tentativo di un colpo di stato, come correttamente descritto dal compagno presidente Nicolas Maduro. Queste non sono esattamente proteste pacifiche di cittadini Venezuelani che credono che ci siano stati brogli elettorali, ma un piano organizzato per rovesciare il governo Bolivariano e schiacciare la rivoluzione. Come possiamo combatterlo?

L'articolo che rendiamo disponibile ai nostri lettori è stato pubblicato ieri sul sito della Tendenza marxista internazionale. Nelle ultime 24 ore l'opposizione ha dato seguito alle parole del suo candidato, Capriles, che non ha riconosciuto il risultato elettorale, appoggiato dagli Stati uniti. La destra ha messo in atto infatti  una serie di attacchi indiscriminati alle sedi del Psuv e ai militanti bolivariani.

Il più grande terremoto elettorale della storia italiana si è trasformato, nel giro di poche settimane, in un grande pantano. Il tentativo di Bersani è fallito, le Camere sono senza alcuna maggioranza. Ad oggi non c’è ancora un governo che abbia la fiducia del Parlamento e continuerà così per settimane, almeno fino a quando non si eleggerà il Presidente della Repubblica.

Margaret Thatcher è morta. È stata a lungo, per il Partito conservatore, Primo ministro della Gran Bretagna ed una delle figure più detestate della storia del movimento operaio. Non abbiamo alcun dubbio che nei prossimi giorni il governo e la stampa di destra sprecheranno fiumi di parole nel descrivere quale persona magnifica fosse la “lady di ferro”, come avesse “salvato la Gran Bretagna”, eccetera. Noi invece diciamo: che liberazione!

Il Forum sociale mondiale (Fsm) quest’anno si terrà a Tunisi, dal 26 al 30 marzo. Nel paese dove la rivoluzione araba è cominciata alla fine del 2010, oltre 50mila persone parteciperanno al Fsm: molte di loro arriveranno dai paesi del Medioriente che sono stati in prima linea nella lotte di massa contro i regimi dittatoriali.

Ieri il parlamento di Cipro, travolto dalle proteste e dall’indignazione della popolazione dell'isola, ha detto no al prelievo forzoso sui conti correnti bancari. Un piccolo paese di poco più di un milione di abitanti, paradiso finanziario per investitori e speculatori, rischia di provocare un nuovo terremoto nell’economia del Vecchio continente.

La rivoluzione siriana del marzo 2011 è parte di una più ampia ondata di rivoluzioni diffusasi in tutto il mondo arabo. La Tendenza Marxista Internazionale l’ha appoggiata senza riserve, nonostante i limiti intrinseci di questo processo. Da allora, tuttavia, a causa della mancanza di una direzione rivoluzionaria, quella che era una reale espressione delle aspirazioni delle masse è stata dirottata da elementi reazionari che hanno un programma ben diverso.

Il 32° Congresso dei marxisti pakistani (la tendenza marxista The Struggle) si è aperto sabato, 9 marzo, ed è andato oltre ogni aspettativa in termini di partecipazione di compagni e simpatizzanti. È stato il più grande congresso mai svolto, con 2769 compagni registrati. I partecipanti  sono giunti da tutto il paese in un ambiente di grande entusiasmo, mentre il Pakistan si trova nella sua crisi più profonda.

In un momento di declino e crisi del capitalismo, la religione rappresenta per molti esseri umani una certezza a cui aggrapparsi. Ma se neanche un papa è più certo di restare al suo posto fino alla morte, anche questa illusione di solidità mostra tutte le sue crepe. Gli effetti del sorprendente annuncio di papa Benedetto XVI sulla coscienza di oltre un miliardo di cattolici saranno quelli di un terremoto interiore, che non potrà non avere conseguenze politiche.

Una crisi di sistema. É questo il dato che ci consegnano le elezioni del 24-25 febbraio. Ne parla preoccupato il Wall Street Journal, secondo cui “nonostante le preoccupazioni dei mercati, le elezioni italiane hanno prodotto il peggior esito possibile”. Piuttosto allarmato è anche il Financial Times, che titola un suo editoriale del 26 febbraio “L’Italia fa un passo verso l’ignoto”.