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Il tentato omicidio di alcuni attivisti di sinistra da parte dei fascisti lo scorso fine settimana a Malmö ha scatenato una risposta di massa. Durante questo fine settimana c’è stata una serie di manifestazioni, incontri e raduni in tutto il Paese.

Il 18 marzo davanti alla Duma a Mosca il presidente russo Vladimir Putin ha tenuto un discorso con un tono di sfida in cui annunciava l’annessione della Crimea, dopo che il referendum di domenica aveva confermato che la stragrande maggioranza della popolazione della penisola è a favore dell'entrata nella Federazione Russa.

Quest'anno, il 33° congresso di “The Struggle” (“La Lotta”, sezione pakistana della Tendenza Marxista Internazionale) è stato atteso con grande aspettativa. Il neoeletto governo di destra della Lega Musulmana di Nawaz Sharif sta dando il segnale per nuovi e severi attacchi alla classe lavoratrice e in questo contesto “The Struggle” e la PTUDC (Campagna per la difesa dei sindacati in Pakistan) sono in prima linea nell'organizzare il contrattacco.

Nel redigere la finanziaria 2014, il governo greco ha annunciato a ottobre che si aspettava una crescita dello 0,6% del PIL per il prossimo anno, finalmente, dopo una lunga recessione di 6 anni. Se questo si realizzerà però, è tutto da dimostrare. L'OCSE, che ha meno motivi per ingannare il popolo greco, prevede infatti un'ulteriore contrazione dello 0,4%, che farebbe del 2014 il settimo anno consecutivo di declino economico.

È destino frequente dei leader rivoluzionari che dopo la loro morte coloro che li attaccavano e denigravano quando erano in vita inizino a incensarli, mentre allo stesso tempo distorcono le loro idee, le annacquano, le privano della loro forza potenziale, esattamente come si castra un gatto molesto.

Mentre l’Ucraina scivola sempre più a fondo nel caos, il suono dei tamburi di guerra si fa sempre più forte. Sabato scorso il presidente Vladimir Putin si è assicurato il sostegno del parlamento per l'invio dell’esercito russo non solo in Crimea ma anche nel resto dell’Ucraina.

In questi ultimi giorni lo spettro di una divisione dell'Ucraina, dopo la caduta di Yanukovich, si staglia minaccioso sui paesi dell'ex Unione sovietica e su tutto il continente. Ma perchè si è arrivati a questo punto? E quale alternativa propongono i marxisti? Alan Woods in questo articolo delinea la nostra analisi e le nostre prospettive.

Pubblichiamo un articolo apparso sul sito In defence of Marxism qualche giorno fa. La situazione in Ucraina rimane incerta. Uno scontro finale non è ancora scartato anche perché l’opposizione, forte dell’appoggio dell’occidente, è molto sicura di sé e non sembra disponibile ad accettare alcun negoziato. Le televisioni e l’opinione pubblica "che conta" a Kiev è passata dalla parte di Yushchenko.

Nelle ultime due settimane è in atto una violenta campagna caratterizzata da disordini e violenza da parte di un piccolo numero di sostenitori dell’opposizione in Venezuela. Hanno bloccato strade e viali (soprattutto nelle zone abitate dai ceti medio-alti dei centri urbani), nel tentativo di defenestrare con la forza il presidente Maduro. Qual è il significato di queste azioni e come controbatterle?

A quasi 5 anni dalla sua fondazione, il Front de Gauche attraversa un periodo di forti turbolenze. In un certo numero di città – e non fra le più piccole -, il Pcf e il Parti de gauche (Pg) non presenteranno liste comuni al primo turno delle elezioni municipali che si terranno a marzo 2014.

A quasi 5 anni dalla sua fondazione, il Front de Gauche attraversa un periodo di forti turbolenze. In un certo numero di città – e non fra le più piccole -, il Pcf e il Parti de gauche (Pg) non presenteranno liste comuni al primo turno delle elezioni municipali che si terranno a marzo 2014.

La fase che oggi sta attraversando l’Egitto riflette inesorabilmente alcuni limiti del processo rivoluzionario che ha spinto le masse nelle piazze a partire dal 25 gennaio 2011, di cui pochi giorni fa si è celebrato il terzo anniversario.

La classe operaia lo spinge a combattere per la trasformazione delle nostre condizioni di vita!

La Bosnia esplode. A migliaia i lavoratori e i giovani sono scesi in piazza prima a Tuzla e poi in tutte le principali città del paese. A Tuzla ieri il governo cantonale si è dimesso e il potere reale è nelle strade.