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Il primo agosto scorso Santiago Maldonado è scomparso ad opera della Gendarmeria nazionale (l’equivalente dei Carabinieri, ndt) e dello Stato.

L’opposizione reazionaria venezuelana aveva messo tutto il proprio peso dietro alla “consultazione” che avrebbe dovuto mostrare come la stragrande maggioranza dei venezuelani, non solo respinga l’Assemblea Costituente proposta da Maduro, ma voglia anche l’intervento dell’esercito e la formazione di un “governo di unità nazionale”. La mobilitazione è stata notevole, ma molto inferiore a quelle che erano le loro aspettative. La vera notizia è stata la grande partecipazione, nella stessa giornata, alla simulazione ufficiale delle elezioni per l’Assemblea Costituente, che si è rivelata una dimostrazione di forza per il chavismo.

La lotta contro l’oppressione di genere e le discriminazioni basate sull’orientamento sessuale ha assunto negli ultimi anni un carattere di massa in molti paesi. Delle vere e proprie esplosioni di rabbia e ribellione, covate per anni o decenni, contro l’esasperante ingerenza di un sistema che mentre ti costringe a lottare ogni giorno per far quadrare i conti a fine mese, si arroga il diritto di dirti cosa puoi o non puoi fare nella tua vita privata: con chi puoi avere o no una relazione affettiva o sessuale, se sei autorizzato a crescere un figlio o no, e, se ti discosti dal canone della cosiddetta “famiglia tradizionale”, ti vuole costringere in un ghetto sociale e legislativo.

Oscar Alberto Perez

Le cose in Venezuela cambiano giornalmente, a volte di ora in ora. Ieri, 27 giugno, un ufficiale di polizia ha preso il controllo di un elicottero e ha attaccato gli edifici del Ministero dell’Interno, della Giustizia e della Corte Suprema, trasmettendo allo stesso tempo un appello perché altri si unissero per rovesciare il governo di Maduro.

Il 22 maggio, in una piacevole serata erano in migliaia, principalmente adolescenti, ad un concerto pop nell’Arena di Manchester. Ma ciò che doveva essere un’occasione di divertimento, si è trasformato in un bagno di sangue quando un attentatore suicida solitario ha fatto esplodere un dispositivo esplosivo a frammentazione improvvisato nell’ingresso dell’Arena, affollato di genitori che stavano aspettando i propri figli.

Il primo turno delle elezioni legislative si è contraddistinto per un nuovo record d’astensionismo: 51,3 % dell’elettorato (nel 2012 arrivò al 42,8 %). L’ “ondata” della coalizione En Marche/Modem deve dunque essere considerata nella sua giusta dimensione, in quanto gli astenuti sono molto più numerosi degli elettori della “maggioranza presidenziale”.

Il 22 maggio, in una piacevole serata erano in migliaia, principalmente adolescenti, ad un concerto pop nell’Arena di Manchester. Ma ciò che doveva essere un’occasione di divertimento, si è trasformato in un bagno di sangue quando un attentatore suicida solitario ha fatto esplodere un dispositivo esplosivo a frammentazione improvvisato nell’ingresso dell’Arena, affollato di genitori che stavano aspettando i propri figli.

Dall’ottobre scorso, Al Hoceima e le sue regioni limitrofe hanno assistito un grande movimento di protesta. La ragione immediata dietro allo sviluppo delle mobilitazioni è stata l’omicidio di un giovane pescivendolo (Mouchine Fikri) letteralmente triturato in un camion della raccolta rifiuti. Fikri era inseguito dalla polizia locale dopo aver protestato per la confisca dei suoi beni. Dietro il movimento, però, esistono altri motivi più profondi, come la dittatura, lo sfruttamento, l’emarginazione e la disoccupazione, cioè il capitalismo e il suo stato.

Il 23 maggio scorso il Presidente Maduro ha annunciato le regole per la convocazione dell’Assemblea Costituente e allo stesso tempo ha fatto appello al Consiglio elettorale nazionale (CNE) per convocare le elezioni regionali, che erano state sospese dal 2016.

Il CNE ha annunciato che le elezioni per l’assemblea costituente si terranno alla fine di luglio e quelle regionali ( per l’elezione dei governatori e dei consigli legislativi ) in Dicembre.

“C’è stato un colpo di stato in Venezuela! Maduro ha cercato di prendere tutto il potere!”. A pochi giorni dal quindicesimo anniversario del colpo di stato (di breve durata) contro Chavez il presidente democraticamente eletto (11-13 aprile 2002), gli stessi che avevano portato avanti quel glope (ovvero l’oligarchia venezuelana e i loro padroni di Washington con il proprio seguito di tirapiedi a Buenos Aires, Brasilia, Santiago del Cile e Lima, applauditi da quel branco di lupi che sono i media a Madrid e negli Stati Uniti) ora gridano e urlano come iene contro un presunto “auto golpe” del presidente Maduro.

Il brutale linciaggio di Mashal Khan, uno studente di giornalismo di 23 anni nell’università Abdul Wali Khan, da un gruppo di fondamentalisti è un esempio nuovo e scioccante del regno del terrore che si sta sviluppando contro la sinistra e le forze progressiste in Pakistan. Anche per gli standard barbari della violenza fondamentalista, questo omicidio è stato caratterizzato dalla sua estrema ferocia. Trascinato fuori dalla sua camera di ostello, Mashal Khan è stato colpito con bastoni di legno prima di essere ucciso da un colpo di pistola. Non contenti di questa massacro, questi assassini codardi hanno poi proceduto a profanare e umiliare il suo corpo senza

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“In questo momento di enorme importanza nazionale ci dovrebbe essere una spinta all’unità qui a Westminster, ma invece c’è divisione. Il paese sta serrando le fila, Westminster no.” Con queste parole il primo ministro Tory, Theresa May, ha annunciato elezioni politiche anticipate per l’8 giugno prossimo e ha chiesto un mandato diretto per traghettare il Regno Unito verso la Brexit, il divorzio con l’UE.

In periodi normali, a livello mondiale le elezioni politiche olandesi non avrebbero fatto notizia. Ma non siamo in tempi normali. I Paesi Bassi per decenni sono stati considerati come uno dei paesi del nord Europa più solidi e stabili. Non è più così, dal momento che la crisi del capitalismo mondiale ha degli effetti su questo piccolo paese.