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Dall’inizio dell’emergenza sanitaria si sono succeduti i decreti del governo Conte che, uno dietro l’altro, hanno aumentato le restrizioni. Ai decreti si sono unite le ordinanze delle diverse regioni. Si è sviluppata una campagna che ha promosso il distanziamento sociale, inviti a restare a casa, hashtag e appelli.

Nella giornata di ieri Bernie Sanders ha annunciato che appoggerà ufficialmente Joe Biden nelle elezioni presidenziali contro Donald Trump. È la seconda volta, dopo le elezioni del 2016, che Bernie disattende le speranze di milioni di suoi sostenitori, gettandosi fra le braccia dei candidati più moderati del Partito democratico. I nostri compagni di Socialist Revolution negli Usa hanno lanciato questo appello che sta già ricevendo un notevole successo.

Oggi, (ieri, 6 aprile, ndt) decine di lavoratori della sanità sono stati arrestati e torturati a Quetta, in Pakistan. Sono stati colpiti dalla repressione governativa mentre protestavano per la fornitura di dispositivi di protezione individuale fuori dell’ufficio del primo ministro della provincia del Belucistan, in Pakistan.

Con l’epicentro della pandemia di coronavirus che si è spostato in Europa, il continente si trova ad affrontare la crisi più grave dai tempi dalla Seconda guerra mondiale. Tutti i pilastri della cosiddetta integrazione europea stanno cedendo sotto la pressione di questa emergenza mondiale.

Dopo il 2008 la Cina ha prevenuto una depressione economica globale accumulando una massiccia quantità di debito. Nonostante ciò, non ha evitato che si facesse largo una crisi ben più grande. Questa volta la crisi sarà assai più profonda visto che la Cina non può più coprire questo ruolo.

Il distanziamento sociale necessario a contrastare la diffusione del contagio da coronavirus a cui siamo sottoposti da diverse settimane è stato promosso con campagne mediatiche che esaltano la bellezza dello stare in casa: “finalmente ci possiamo dedicare a tutto quello che non riusciamo a fare nel normale tran tran quotidiano”, leggere, fare yoga, vedersi un bel film e chi più hobby ha più ne metta…

Come promotori dell’appello “I lavoratori non sono carne da macello”abbiamo convocatoun’assemblea nazionale, sabato 28 marzo alle 21, aperta a tutti coloro che vi hanno aderito. L’assemblea sarà realizzata sulla piattaforma Zoom e i dettagli saranno comunicati a breve.
Invitiamo tutti i lavoratori e le lavoratrici che condividono con noi questa battaglia di farci pervenire informazioni e brevi resoconti sulla situazione nei propri luoghi di lavoro. Cercheremo di essere un megafono per tutte le situazioni

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La seguente dichiarazione della Tendenza Marxista Internazionale spiega come il capitalismo abbia completamente fallito nell’affrontare la crisi del coronavirus e stia mettendo a rischio la vita di milioni di persone. In una situazione del genere, è inutile adottare mezze misure o cercare un compromesso con il sistema. Solo misure drastiche saranno efficaci per scongiurare l’imminente disastro.

Di fronte alla sottomissione del Governo davanti agli industriali solo la classe operaia può garantire la lotta effettiva contro la pandemia! I lavoratori della Mercedes di Vitoria, dell’Iveco di Valladolid i lavoratori edili di Amazon Dos Hermanas, Balay, Aernova, Continental… si fermano di fronte alla mancanza di misure di prevenzione nei luoghi di lavoro e ci indicano la strada!!

La situazione su scala mondiale si sta evolvendo ad altissima velocità. Il nuovo coronavirus (COVID-19) ha messo in moto una reazione a catena, che sta facendo crollare ogni parvenza di stabilità in un paese dopo l’altro. Tutte le contraddizioni accumulate dal sistema capitalista stanno venendo alla luce.

Il contagio del nuovo coronavirus in Italia è in crescita. Al 10 marzo i contagiati sono arrivati a 10.149, i morti a 631, con un tasso di mortalità al 6%, più alto di quello registrato anche nella provincia dell’Hubei dove è iniziata la pandemia. Questa situazione segna il fallimento delle misure di contenimento messe in campo dal governo nelle scorse settimane.

Negli ultimi giorni, il governo e lo stato della classe dominante greca hanno intrapreso una guerra aperta e vergognosa contro migliaia di rifugiati, con la complicità del regime cinico di Erdogan e la tolleranza e l’incoraggiamento dell’Unione europea.